The Lobster , film 2015

L’idea alla base del film è assai interessante. In un futuro distopico non si potrà più essere soli. Sarà consentito solo vivere in coppia. Quando si viene lasciati o si resta soli, per la morte del compagno/a, si deve, entro 45 giorni, (difficilmente allungabili), formare una nuova coppia oppure accettare di essere trasformati in un animale. C’è un’a ulteriore possibilità, illegale: si può provare a scappare nei boschi e unirsi ai single. Questi però non accettano alcun tipo di accoppiamento, sia esso amoroso o sessuale, pena punizioni fisiche e mutilazioni. Si, a chi ha letto qualche libro non sarà sfuggito il richiamo a Fahrenheit 451 e 1984, con una puntatina verso Saramago e il suo Cecità. Protagonista del film è un imbolsito Colin Farrell. La pellicola funziona benissimo fino a metà o poco più, poi pare perdersi un pochino. Il finale non è male. Forse il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2015 è un filino esagerato, forse no. Certo, se avesse tenuto per tutte le due ore, parleremmo di un capolavoro. Straniante il giusto, disturbante un pizzico, interessante molto. Con Farrell una schiera di bravissime/bellissime donne, ( per i miei gusti), e grandi attori. Rachel Weisz, ( Oscar 2006 come miglior attrice non protagonista), Léa Seydoux, (Palma d’Oro a Cannes 2013),  Ariane Labed , ( Coppa Volpi  2010 per la miglior interpretazione femminile), Jessica Barden , Olivia Colman , Ashley Jensen , Angelika Papoulia , John C. Reilly,  Roger Ashton-Griffiths , Ben Whishaw. Regia di Yorgos Lanthimos. Da vedere ? Si. Dopo tutta l’infornata degli Oscar, un film diverso.

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