Remember , Film 2015

E pure ‘sto Oscar 2016 “se lo semo tolti dalle palle”. Citazione omaggio per il grande Riccardo Garrone ,  l’avvocato Giovanni Covelli nel film di Vanzina del 1983. Ragazzi, parlare dei premi assegnati è fin troppo scontato. Sono d’accordo con la gran parte dei premi. L’eccezione è l’Oscar a Di Caprio. Lo meritava maggiormente in altre occasioni. Per me , che ncucdc , ( starebbe per non capisco un cazzo di cinema), Fassbender era stato superiore. Se poi basta essere un duro, la prossima volta chiamino Bear Grylls. Vabbè, chiudo la polemica qui. Intendiamoci, Di Caprio è un bravissimo attore e lo ammiro per la lotta e l’impegno a favore della causa ambientalista. Semplicemente , in questo film, pur portandosi all’estremo fisico, ( tanto di cappello), a livello recitativo non ha toccato vette passate. Vabbè. Tom Hardy, la cui interpretazione, ( in originale / non doppiato), mi aveva tanto entusiasmato, non ha vinto. Riconosco che il vincitore , cmq, meritava pure lui. Anche Bale, per fare un altro nome. Torniamo al film di oggi. Un vecchio ebreo, vedovo da poco, decide di vendicare la sua famiglia, uccisa ad Auschwitz, mettendosi sille tracce del responsabile, un ex nazista che , giunto in America ha cambiato nome. Il problema è che , l’ex SS, ha tre omonimi o così parrebbe. Ovviamente la verità e l’incontro chiarificatore ci saranno solo alla fine, in un finale troppo condensato. Un film con Christopher Plummer , ( Oscar 2012 come miglior attore non protagonista) Martin Landau ( Oscar 1995 come miglior attore non protagonista) e Bruno Ganz,  non può essere brutto. Eppure non mi ha convinto del tutto. L’interpretazione di Plummer, come quella dei colleghi è notevole. Plummer è bravissimo. La sua sofferenza pare vera. E’ credibile. Ripeto il bravissimo. Però oramai, seppure l’idea sia buona, la ricerca dell’ex nazista da parte del deportato è giunta al limite temporale. Siamo nel 2016 e raccontare una storia del genere, portandola ai giorni nostri, fa pensare. Lo sforzo immane della vendetta, dovuto ad una mente oramai poco lucida e ad un corpo che non ce la fa più, o quasi fa parteggiare per il protagonista , ma , se ci si ferma a pensare, rende tutto assai poco credibile. Uno è in carrozzina, un altro steso sul letto con l’ossigeno, un altro, una volta si e l’altra no, non ricorda neppure chi è e cosa deve fare. C’è anche la politica. Il vecchietto che entra ed esce dagli States con la pistola, una glock, senza che nessuno lo fermi , è una critica non troppo velata . Documenti si, armi no. Da vedere per l’interpretazione dei grandi vecchietti.

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