Phone, film 2002

Phone, film coreano del 2002,  non ha nulla di originale e , a causa dei tanti flashback, a volte mette a repentaglio l’attenzione dello spettatore, però , a stringere, è un horror guardabile, anche più che guadabile. Se siete amanti dell’horror, non vi scoverete alcuna novità. Se, al contrario, non seguite particolarmente il genere, allora lo protete apprezzare. Non ho specificato horror orientale perchè, a ben vedere, a parte i protagonisti, di orientale in questo film c’è veramente poco. Poteva essere girato in qualunque posto del mondo. Il regista , Ahn Byeong-ki, ha fatto un mix di generi. Nella sua pellicola si trovano amore, tradimento, fantasmi, maniaci, inseguimenti, stalker, bambine possedute, infertilità, fecondazione assistita, complesso di Elettra, gravidanze inaspettate e arte. C’è pure un quadro di Modigliani descritto da una delle protagoniste. La trama, in breve. Una giornalista, per aver fatto luce su degli abusi sessuali, è fatta oggetto delle attenzioni di soggetti legati allo scandalo. Per questo deve allontanarsi da casa sua, dovendo cambiare anche scheda telefonica. Due suoi amici, che lei ha aiutato per la fecondazione assistita, le offrono ospitalità in una casa disabitata che loro non utilizzano. I problemi non deriveranno dalla villa spettrale ma dal nuovo numero di telefono, in uso, in precedenza, ad una ragazza svanita nel nulla. Il cellulare, che non dovrebbe squillare, squilla. Risponde , per caso, la figlia degli amici. Chi c’è dall’altra parte? Chi è il chiamante?

Il film non arriva a mettere paura ma i momenti di tensione sono tanti, forse pure troppi. Sono dell’idea che il troppo stroppia. Però, come detto, è un film che si lascia guardare. Non c’è nulla di nuovo ma non è male. Da vedere? Si. Un sei abbondante lo merita.

P.s. avrebbero dovuto titolarlo 6644

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