Trova le differenze.

E’ incredibile. Una volta c’era Pasolini, per fare un Nome, che descriveva gli ultimi, le periferie, l’orgoglio e l’appartenenza, con pagine emozionanti e memorabili.

Da Una vita violenta:

Piano piano arrivarono a Pietralata, con la pioggia a vento che si scatenava, come cominciasse allora. Portarono quelli delle baracche, per il momento, nella sede del partito, mezzo allagata pure questa. La gente ci capeva appena, seduta sulle panche,le donne con le creature in braccio: tutti piangevano, si disperavano, mentre, di fuori, si sentivano sempre più forti gli sgrulloni di pioggia e i tuoni.

Tre quattro ragazzini, un po’ più grandi, avevano pizzicato in qualche canto, la bandiera,e approfittando che nessuno li guardava, ci si trastullavano giocando all’indiani.
“Aòh,regazzì, li mortacci vostra!” gridò Tommaso vedendoli. Andò lì, e gli tolse la bandiera, riappoggiandola al posto suo, nel cantone accanto alla scrivania. “Ma che, state a casa vostra?” gli gridò ancora infognato. “Pussa via”. Non era successo niente: una borgata allagata dalla pioggia, qualche catapecchia sfondata, dove ci stava la gente, che, nella vita, ne aveva passate pure di peggio. Ma tutti piangevano, si sentivano persi, assassinati. Solo in quel pannaccio rosso, tutto zuppo e ingozzito, che Tommaso ributtò lì in un cantone, in mezzo a quella calca di disgraziati, pareva brilluccicare, ancora, un po’ di speranza.

Oggi ci sono i lerner*, nei salotti, e i casapound nella periferie.

 

*per quei pochissimi che se lo fossero perso:

L’Italia leghista è un rivolgimento profondo, sociale e culturale prima ancora che politico, come testimonia il voto nelle ex regioni rosse. Già in passato le classi subalterne si illusero di trovar tutela nella trincea della nazionalità. Non finì bene.

 

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