Tag, film 2015

Tag è uno dei cinque film per il cinema girati da Sion Sono nel 2015. All’elenco si aggiungono pure un film per la tv e un’antologia. Il prolifico regista giapponese ha curato anche l’adattamento cinematografico del libro Riaru Onigokko . Voglio chiarire un punto sin dall’inizio. Non fosse stato per la stoicità che mi prende dinanzi ad un’opera, sia essa letteraria , musicale o cinematografica, avrei abbandonato la visione a metà film, forse anche prima, e avrei sbagliato. Perchè sin dall’inizio la storia è surreale al punto da risultare poco godibile anche a causa della pochezza di alcune scene. La protagonista, una giovane studentessa, unica della sua classe a salvarsi da incidenti e attentati, non fa altro che correre. Prima da sola, poi in compagnia soprattutto di un’amica che la difende e sprona a lottare, fino a poco prima della fine del film. Si alternano momenti bassi ad alti. Ci sono sequenze in cui la ragazza prende le fattezze di altre sue amiche. Vedendo la sua immagine riflessa prende coscienza di essere mutata in un’altra. Ci sono vari passaggi di identità. L’incredulità, dinanzi ad un horror, deve essere sempre sospesa, ma stavolta questa pellicola sembrava aver portato al limite pure la mia pazienza. Eppure ho resistito, un po’ a fatica. Come detto , c’è anche del buono. Su tutto quel qualcosa che all’inizio neppure si nota e poi si inizia a percepire, come una nota stonata. Un richiamo che lentamente sale, da sotto la superficie, e intriga lo spettatore fino a catturarlo. E arriviamo alla scoperta della realtà e agli ultimi minuti del film. La rivelazione è potente. L’idea, seppur non del tutto originale, è notevole. Spiace che il film , con una solidità del genere a sostenerlo, grazie alla scoperta finale, poteva, anzi doveva, essere fatto meglio. Manca un po’ di contorno oltre a qualche miglioria da apportare all’adattamento. Ecco, per farla breve, un adattamento così, girato in America, ne avrebbe molto da guadagnare. Negli usa copiano sempre i film orientali di successo. In questo caso dovrebbero prendere il film, che fino a pochi giorni fa neppure conoscevo, e rifarlo. In meglio. Son convinto che ne verrebbe fuori qualcosa di buono. Tornando al giapponese, da vedere? Ni. Per l’idea, si. Per il film privato dei minuti finali, no. Ma un’opera si giudica intera, quindi ni.

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