Il cacciatore di vampiri – Rigor Mortis, film 2013

Oramai i lettori più attenti avranno capito la mia passione per i film horror, con un predilizione per quelli prodotti in oriente. Sarà che, a differenza dei miti, demoni e leggende nostrane, quelli orientali in larga parte non li conosco, sarà che gli sceneggiatori e i registi mi garbano la maggior parte delle volte, sarà pure che gli americani li ricopiano o ripropongono pari pari e qualcosa vorrà pure dire, ma gli horror orientali mi piacciono. E’ la volta di Rigor Mortis, film del 2013 prodotto ad Honk Kong e rititolato in Italia Il cacciatore di Vampiri. Vampiri nel film non ce ne sono. Ci sono moltissime altre cose ma vampiri no. Il titolo prende spunto dal protagonista principale. Ching Siu-Ho è un attore sul viale del tramonto. Depresso a causa della separazione dalla moglie e dal conseguente allontanamento dal figlio, decide di trasferirsi in un palazzone abitato da strani personaggi. Ching era famoso per aver interpretato un cacciatore di vampiri in una serie di successo. Il film, diretto dal poliedrico Juno Mak, ( cantante, produttore discografico, attore e regista) e prodotto da Takashi Shimizu, ( Ju-on : The curse 1 e 2, Ju-On : The grudge 1 e 2) scorre via piuttosto velocemente. Ci sono mostri, morti e fantasmi. Non mancano amicizia, amore, (di un genitore per un figlio, di una moglie per il marito, di una sorella per la gemella), violenze e sangue. C’è la velocità, non sempre usuale, in un ritmo discordante. Si parte piuttosto forte, si decellera, si aumenta vertiginosamente per avvicinarsi al finale. La fine l’ho trovata interessante. Non sarà una novità ma fa riflettere e non è poco. Da vedere? Si. Non aspettatevi un capolavoro ma il film si lascia guardare, piacevolmente.

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