Un grande film. Comincio subito così, per mettere immediatamente le cose in chiaro. Sarà che amo gli horror orientali ma questo film giapponese del 2005 è veramente un piccolo gioiello. Girato nello stile del falso documentario è un horror coi controcazzi, a dimostrazione che con una storia interessante, belle ambientazioni, bravi attori e suspence crescente, non c’è bisogno di chissà quali effetti per ottenere un ottimo risultato. Sarà che leggende e demoni orientali sono in gran parte sconosciute, ma prendono di brutto. Le quasi due ore di film volano via, alla fine si è soddisfatti e rivedendo mentalmente il girato, probabilente non si cambierebbe nulla. Va tutto ad incastrarsi perfettamente, come un puzzle concluso con soddisfazione. Se non vi è capitato di vedere questo film, recuperatelo perchè merita. Negli ultimi anni il numero di horror degni è esiguo, per cui non potete farvelo scappare. Non mancano, a mio modo di vedere, le produzioni ma le idee. Soprattutto gli americani copiano, ripropongono oppure portano nelle sale sceneggiature scadenti. Gli orientali , al contrario, spaccano. Senza spoilerare, in due righe, la trama: un regista di documentari sul paranormale cerca di far luce su alcuni incidenti che sembrano legati all’antica leggenda del demone Kagutaba. Da vedere? Si !!!
P.s. Curiosità. Tutti si ricordano del film per uno dei protagonisti, un sensitivo, il cui abbigliamento è quasi interamente ricoperto di carta stagnola. Anche il caschetto da cui non si separa mai, o quasi.
