La felicità è un sistema complesso, film 2015

Questo è un film sul rapporto tra genitori e figli. Un rapporto interrotto, per una fuga, una morte, un allontanamento, una inadeguatezza. Quello dei rapporti irrisolti è il filo che unisce i vari personaggi. Tra di loro si muove, figura principale, Valerio Mastrandrea, in qualità di figlio, fratello, amico, dipendente, dottore. Lui, Enrico Giusti, ci accompagna dall’inizio alla fine del film. Il dottor Giusti si vede come un cavaliere capace di riparare le offese, nel film quelle del mercato del lavoro. Lui interviene a salvare i posti di lavoro dei dipendenti di aziende decotte per il passaggio dai genitori, capaci, ai figli, assai meno fortunati o interessati. Divenendo amico, confidente, spalla dei giovani rampolli, li convince a cedere l’azienda ad una cordata capace. Il passaggio ogni volta non sarà indolore, per i tagli al personale, ma meglio così che la chiusura. Ci sarà però, finalmente, l’incontro con due giovani fratelli, interessati al benessere dei dipendenti e contrari ad ogni forma di cessione o di delocalizzazione, a portare nuova speranza e vita, nell’esistenza oramai spenta del Giusti. Inutile essere i più bravi nel proprio lavoro se quello che facciamo ci ha portati completamente da un’altra parte da quel che speravamo alla partenza. I due giovani e luminosi fratelli sono i bravi e credibili, Filippo De Carli e Camilla Martini. Nel film compaiono anche Giuseppe Battiston , ( 3 David), e la brava Hadas Yaron, ( Coppa Volpi migliore interpretazione femminile 2012). Battiston è una garanzia. Mi  garba sempre. La Yaron è la variabile impazzita. Entra nel film in un modo ambiguo. All’inizio la si guarda con diffidenza. Col passare dei minuti ci affezioniamo a lei, ci leghiamo alla sua figura, alla sua dolcezza, alla sua debolezza e, quando se ne va, vorremmo che restasse ancora. Mastrandrea, come detto, è la figura centrale. Grande attore che, a volte, non ha bisogno di parlare, bastano le espressioni del viso. Mi è piaciuto moltissimo il suo personaggio. Stavo pensando, terminata la visione, che l’attore romano lo conosco, grazie alla tv e ai film, da tantissimi anni. Sono andato a googlare e sono oltre 20. A parte le sue ospitate al Maurizio Costanzo Show, che ricordo vagamente, il primo titolo di cui ho memoria è Palermo Milano solo andata. Un film che invece ricordavo, cui associo immediatamente il nome  di Mastrandrea, senza aver bisogno di cercare, è In barca a vela contro mano. L’avrò visto minimo tre volte. Mastrandrea inoltre lo ammiro, tra i vari motivi, per il suo impegno a favore di Non essere cattivo, e del suo regista Claudio Caligari. Del bellissimo film di Caligari ho già parlato in questo sito. Vedetelo perchè è da non perdere. Tornando a La felicità è un sistema complesso, merita una citazione particolare la colonna sonora. L’ho trovata bella. Su tutte, la canzone interpretata dai Nouvelle Vague , In a manner of Speaking mi è parsa perfetta. Torna più volte nel film, col momento centrale in cui è il fulcro della scena. Allora, è un film da vedere? Si. Non sarà sempre centrato, ma merita la visione. Si.

P.s. Regia di Gianni Zanasi

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