Anni lenti – Fernando Aramburu

Poche righe, prima di inserire le parti scelte. Aramburu è un grande scrittore. Questa opera, precedente Patria, viene pubblicata ora in Italia grazie al successo del gioiello dello scorso anno. Patria è stato uno dei migliori libri del 2017. In assoluto. Lo consiglio nuovamente perchè è veramente un grande romanzo. E ora, Come Tradizione Vuole:

 

A Pamplona, dove splendeva il sole, non avevo visto altra acqua se non quella che usciva dagli occhi di mia madre.

 

Se fossi basco non piangeresti. Hai mai visto piangere il ferro? Però, certo, visto che sei un navarro di pasta frolla, succede quel che succede…”

 

Opzione Madame Bovary: Mari Nieves inghiotte tutte le pastiglie che trova sul comò dei genitori. O beve tutta la bottiglia di candeggina. Opzione Anna Karenina: si butta sotto il treno a scartamento ridotto delle Ferrovie Basche, che per di più passa vicino a Ibaeta. Opzione Virginia Woolf: si getta nel fiume con un secchio di pietre in ognuna mano. Siccome il ruscello di Ibaeta, nei tratti più profondi, arriva al  massimo alle ginocchia, va in città e si getta nell’Urumea, dal ponte di… ( Sceglierne uno che mi consenta di fare una bella figura nella descrizione, sia detto con la modestia che dovrebbe caratterizzarmi.) Detto ciò, come fa la ragazza a portare le pietre fin là? In filobus? E’ ridicolo. Senta, signor scrittore, un po’ di rispetto per il suo personaggio. Opzione Sylvia Plath: in casa i Barriola non  hanno il forno a gas. La ragazza mette la testa sui fornelli? Bruciatura tremenda. Idea scartata. Opzione Alfonsina Storni: Mari Nieves va sulla spiaggia di Ondarreta e si addentra in mare fino ad annegare. La scena risulterebbe più poetica se la ragazza non fosse grassa. Oppure la faccio semplicemente gettare dal balcone? Questo dà poche opportunità letterarie. Il suicidio è un’arte come tante altre. Tra le poche, però, la cui consumazione non richiede né un lungo apprendistato né una vasta esperienza.

 

Quando mi soffermo a passare in rassegna i miei ricordi di quegli anni, mi torna una vecchia sensazione di lentezza. Ho l’impressione che oggi un minuto duri trenta o quaranta secondi; i minuti della dittatura, invece, duravano un minuto e mezzo o due. Franco era da tre decenni al potere, salutando le docili  e apolitiche folle con mano flemmatica, tremante e sempre più decrepita ( il che non gli impedì di firmare diverse condanne a morte), e sebbene già alla fine degli anni Sessanta cominciassero ad agitarsi le acque sotterranee, la storia della Spagna si trascinava ancora pigramente. Sembrava che in altri paesi si vivesse più in fretta, le mode si succedevano con una certa rapidità, accadevano più cose o semplicemente accadevano cose.

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