Ogni tanto, questo è il caso, mi capita di non consigliare un film. Il primo episodio, costato circa 5 milioni di dollari, fu un successo commerciale notevolissimo, tanto da incassare quasi 370 milioni. Normale che, a distanza di anni, producessero un seguito. Tanto era carino il primo, nella sua comicità tranquilla e familiare, tanto è scontato questo. L’idea di base è simile. C’è sempre di mezzo un matrimomio. Allora a sposarsi era la protagonista. Oggi i suoi genitori che, per un cavillo, scoprono di non essere sposati. Protagonista centrale è la figlia/nipote, oramai prossima alla scelta dell’università e alla partenza dal nido familiare, non prima del ballo della scuola. I personaggi, per un italiano, non sono così forzati, anzi, in una qualunque città si possono vedere quotidianamente persone più colorate e caciarone dei protagonisti. Le minacce, le urla, la cucina, la musica ad alto volume, i vestiti attillati e colorati a contrastare il total black dell’anziana nonna, la figura del padre burbero e accentratore che si impone sui figli e si scontra con la moglie. Tutto già visto e rivisto. E’ una commediola che strappa qualche sorriso annoiato, quelle poche volte che , distratti, non si è anticipata la battuta. Salvo il doppio matrimonio ; il mio lato romantico ha apprezzato. Mi è capitato di leggere, on line, critiche positive su questo polpettone. Per me non vale il prezzo del biglietto. Manco scontato. Manco se ve lo pagano. Da vedere? No.