Francesco Nuti

Oggi è il suo compleanno. Nato il 17 maggio 1955. Che io ami Nuti, chi segue il blog, già lo sa. Si, l’ho amato tanto, per la bellezza di alcune sue opere, per il biliardo così centrale in alcuni suoi film, per quella comicità a tratti unica, per il suo talento, il suo viso, la sua voce, il suo sorriso. Pur con la differenza di età, da ragazzo ho sognato più volte di essere suo amico, di parlarci, condividere momenti, paesaggi, tramonti. Mannaggia la vita quanto è ingiusta, ovviamente non è la prima e non sarà l’ultima volta che lo penso. Sono già passati 13 anni dall’incidente. Era in calando, in molti lo dicono. Sarà che, molto probabilmente, si era andato perdendo dentro una bottiglia. Oramai cosa importa. Oggi ho sentito alla radio la lettera-monologo di auguri che gli ha dedicato il suo amico Giovanni Veronesi. Da un certo punto ho preso a piangere e non ho smesso manco quando è finita la lettura, manco dopo che è terminata la canzone a seguire; ancora piangevo quando sono rientrati in studio e, come è normale, si sono dovuti mettere a parlare d’altro. Avrò pianto per 10 minuti. Per l’incidente, per la bellezza della lettera, per il dolore di Veronesi, per le sue pause dovute al groppo che aveva in gola, per tutto quello che abbiamo perso, lui come amico, noi come spettatori innamorati. Tanti auguri, Francesco Nuti. Grazie per le risate, le idee, le emozioni, le battute mandate a memoria

Per chi volesse ascoltare Veronesi

https://www.raiplayradio.it/audio/2019/05/NON-Eapos-UN-PAESE-PER-GIOVANI-93af428b-a598-4b1b-93d7-86632d4baf69.html

 

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