Captain Fantastic è un film del 2016 scritto e diretto da Matt Ross. Leggendo le critiche on line, post visione, e la lista dei premi vinti mi è sorto il dubbio di aver visto un altro film. La parola capolavoro, utilizzata da molti commentatori, è eccessiva. Si tratta sicuramente di un buon film, con un Viggo Mortensen particolarmente ispirato e tanti giovani e giovanissimi attori, molto talentuosi. Con fisici atletici, cantano, suonano, si arrampicano, lottano. Non fosse per queste particolari doti fisiche, li avrei paragonati a tanti Leopardi 2.0. Ovviamente mi riferisco a Giacomo Leopardi. Bellissimi luoghi e paesaggi, notevole l’immergersi completamente nella natura in famiglia, Into the Wild con moglie e figli, interessante anche il contrasto, stidente, tra vita selvaggia e vita di città. Cibo guadagnato cacciando e coltivando oppure trovato già pronto al market. I contrasti sono tanti, in tutti i campi. C’è la religione, la politica, l’istruzione, c’è il benessere e la cura del corpo. Mille aspetti che cozzano tra di loro. Alla fine, non c’è un vero vincitore. Il finale, è una mediazione. L’acqua tiepida dopo che si è vissuti dividendosi tra acqua calda prima e fredda poi. Onore ai vinti. Si. Da vedere? Certamente, ma non si tratta di capolavoro. Fa ridere, fa piangere, fa riflettere. Scena più bella, quando cantano tutti assieme Sweet child o’ mine attorno al fuoco. C’è pure una certa furbizia. Mettere sullo schermo ciò che desidera una fetta di popolazione occidentale, persone che, sognando l’avventura ma non realizzandola, passano dal divano alla poltrona del cinema, può portare a una certa consacrazione. Il successo della red bull è sempre lì a ricordarlo.
