Biglietti presi con grande anticipo, se non erro fine novembre/ inizio dicembre, eppure le prime dieci file di platea erano già tutte andate vendute. Questo per far capire che aspettativa ci fosse riguardo questo spettacolo. Il chitarrista dei Queen, Brian May che non solo viene in Italia ma si abbassa a scendere fino ad Ancona per mostrarsi a noi mortali. Come gran parte dei miei pari età, sono cresciuto sulle note dei Queen, ( anche dei Queen), per cui la voglia di vedere uno dei protagonisti della mia giovinezza era tanta, così come la curiosità. Mi ero fatto un’idea, avendo visto lo spettacolo all’Arena di Verona, completamente differente dalla realtà. Stavolta non c’era il coro, nè l’orchestra. Chitarra, voce e , dopo alcune canzoni, tastiera elettronica. Kerry Ellis ha una voce notevole, pure troppo. Ha una canna importante e , quando ha spinto , si è fatta sentire appieno. Bella voce, come detto , e bella presenza. May è alto, magrissimo, con un cesto di capelli ricci e bianchi fin sulle spalle. Non ha schitarrato come mi attendevo. L’elettrica l’ha usata pochino, ( ad esempio We will rock you o Kissing me), prediligendo altre sonorità. La scaletta, che ha spaziato molto, da Barbra Streisand , ( Memories) ai Beatles, ( Something e non solo) fino al ricordo degli amici mancati col tributo a David Bowie e Freddie Mercury, mi è piaciuta molto. Non tutto è funzionato alla perfezione ma essendo la prima uscita italiana di questo breve tour, tutto è più che perdonato. Un inciso per l’impegno a favore degli animali da parte dei valenti artisti. Brian May e Kerry Ellis hanno ricordato il loro impegno a favore dei leoni africani, Born Free Foundation, e a favore di Stop the Cull, campagna contro la soppressione dei tassi inglesi. Anche qui Brian May ci mette la faccia. Un uomo molto impegnato.
Che bella la buona musica.
