Barriere, film 2016

La parte migliore di questo film è racchiusa nei minuti finali, tranne, (per mio gusto personale),nell’ultimo. Finalmente, liberati dalla zavorra del protagonista, si può riemergere e respirare. Nell’assenza si comprende la presenza violenta e totalizzante di Denzel Washington. Lui è il paletto, e la catena, cui tutti i protagonisti sono legati. Lui tiene tutti prigionieri dei suoi incubi, dei suoi sogni infranti, dei fallimenti e dell’ipocrisia, altalenante, della sua vita. Un pater familias, inteso come padre padrone, che tutto controlla e domina. Bravissimi tutti, ma mi pare scontato non abbiano vinto, film e Washington , i rispettivi Oscar. E’ un buonissimo film. Pesantissimo, violento ma bello. Grande prova di tutti gli attori. Solo Viola Davis però, miglior attrice non protagonista, si è aggiudicata l’Oscar. Si vede che il film è l’adattamento cinematografico di un’opera teatrale. Fences, vincitrice del Premio Pulitzer per la drammaturgia. Pare di seguire attori su di un palco. Da un momento all’altro il sipario potrebbe chiudersi. Barriere. Barriere per escludere. Barriere per rinchiudersi. Da vedere? Si, armandosi di pazienza.

Di Denzel Washington. Con Denzel Washington, Viola Davis, Stephen Henderson, Jovan Adepo, Russell Hornsby, Mykelti Williamson, Saniyya Sydney

 

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