Carneficina

Stamattina, sentendo il radio giornale, ho dovuto spegnere la radio alla prima notizia. La giornalista , per presentare il recupero dei corpi di 20 migranti da parte dell’equipaggio della nave di Medici senza Frontiere, ha usato il termine carneficina. Ho immediatamente spento. Chi dovrebbe essere il carnefice di questi disgraziati?  La povertà e le guerre che li spingono a partire? Forse. Gli schiavisti che li fanno viaggiare? Certamente. Il sogno di una vita migliore? No, quello appunto è un sogno, la meta. Il primo pensiero è andato alla marina e al suo servizio taxi. Oramai , col fatto che li vanno a prendere appena partiti, si mettono in mare bagnarole, gommoni, stracaricandoli di esseri umani. Purtroppo le bagnarole sono tante, troppe, e i mezzi atti al salvataggio a volte non bastano perchè arrivano in ritardo e/o non arrivano proprio. A loro è andato il mio pensiero. Purtroppo, come è ovvio, non possono essere ovunque e ci scappa il morto. Questa cosa è assurda. Assurda

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