Veloce come il vento, film 2016

Io che parlo bene di un film con protagonista Stefano Accorsi è come la neve in spiaggia ad agosto… vorrà dire che quest’anno mi porterò dietro il piumino. Signori, questo è un gran film e , se avessero avuto un po’ di soldi in più per la gara finale, sarebbe stato un mezzo capolavoro. Devo ammettere che, non si sa per quale incredibile congiunzione astrale, il cinema italiano ha preso a tirar fuori bei film con una certa continuità. Incredibile, eppure non si può parlare di caso, essendo i bei film oramai tanti. Una cosa bellissima. Tornando però alla pellicola in questione, Accorsi è stato grande. A me già l’accento emiliano in un film che parla di corse mette una marcia in più. Ai motori associo l’accento emiliano e romagnolo. Parti da Pesaro, ( lo so che è nelle Marche), con la Benelli e Valentino Rossi e sali, su, fino alla Ducati e alla Ferrari. Una regione di motori. La regione. E’ come la Silicon Valley per computer e internet. Se dallo schermo fosse uscito pure il profumo della benza e dei gas di scarico, sarebbe stato il top. Il film, lo dovete vedere. E’ stata fatta una grande pubblicità, con la protagonista, Matilde de Angelis, dai capelli in parte pittati di blu. Di certo vi sarà capitata di vederla. E’ la storia di una ragazza che corre nella GT3, che starebbe per campionato auto gran turismo. Guida una Porsche. Per farla gareggiare il padre ha fatto i buffi, fino a ipotecare la casa. Ha il manico, la ragazzina, ma non ha esperienza. Il padre muore e lei e il suo fratellino si ritrovano quasi tra le grinfie del fratello più grande, ex corridore tossico che vuole la sua fetta di eredità. Eredità che pare scomparire perchè, se non vince il campionato, il creditore si porterà via tutto. Ed è per questo che, almeno all’inizio, Accorsi, il ballerino, mette la sua esperienza a disposizione della sorella. Poi verranno fuori i sentimenti. Come detto, è un buon film, recitato alla grande da Accorsi. La storia prende molto. Fa sorridere, amaramente, vedere che nell’ultima gara scende in pista una Peugeot 205 turbo 16. Quell’auto, bi campione mondiale di rally, uscita da un museo per l’occasione, ( vedi a fare le pubblicità alla Peugeot?),  costa quanto l’intero parco auto sfidante, e ci scappa pure un resto abbondante. Come detto, se avessero avuto , per il finale, più auto decenti e meno scaldabagni, se inoltre fosse stato meno raffazzonato, si passa dal giorno alla notte in un amen, starei parlando di un gioiellino. In ogni caso è un bel film. Vacca boia ! E pure il ragazzino, il fratellino piccolo, temevo avrebbe rovinato il film e invece regge.

Frase del film : Guarda che di disperati veri, siam rimasti in pochi.

La figura del ballerino, Accorsi, è ispirata a Carlo Capone, un pilota veloce, vincente, ma dalla carriera brevissima. Una figura straziante, che non conoscevo.

Veloce come il vento. Da vedere? Cazzo, si.

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