Prendete Cimitero vivente, Pet Cemetary, ( in realtà Semetary, grazie Nicole), film del 1989 e spostatelo in India, avrete, con i dovuti adattementi dovuti a luogo e religione praticata The other side of the door. In un primo momento, lo ammetto, questo film del 2016 mi era piaciuto molto. Poi mi sono messo a pensare ai punti di contatto tra i due film e sono tanti, forse troppi. Però il film tiene. La tensione c’è. Il mostro, portato in scena da Javier Botet, ( vari Rec, The Conjuiring II), pure e non è manco brutto come se ne vedono ultimamente. La casa, col suo giardino, è funzionale. l’India, più che altro rappresentata da vie e viuzze, quasi a cercare un senso di claustrofobia, in verità si vede poco. Come detto, il film non è malvagio, si lascia guardare e alla fine godicchi pure per come finisce, almeno a me è capitato così per la madre, Sarah Wayne Callies . Col finale però, tanto per cambiare, torniamo a Pet Semetary. Da vedere? Perchè no. Il regista è Johannes Roberts. L’attore protagonista Jeremy Sisto.
Piccolo appunto. Il film,cosi come il libro di Stephen King, si chiama Pet Sematary : sono i bambini ad aver scritto la targa del cimitero dove riposano i loro piccoli animali, e quindi lo hanno scritto in modo sgrammaticato
Hai fatto bene a precisarlo. Errore mio che, a maggior colpa, andai pure a vederlo al cinema quando uscì. Sorrido ripensando a quando, durante la scena dell’investimento del piccolo, afferrai il polpaccio del mio amico Marco per mettergli paura e lui schizzò in piedi come una molla. Scherzi di gioventù. Non ricordavo la S. Grazie per la correzione. Un sorriso.
p.s. Questo The other side of the door, ti è piaciuto?