Sono ancora qui

Non credevo, essendo oramai a maggio, di poter prendere l’influenza. Invece, avendoci anch’io messo il carico, sono riuscito nell’impresa. Rientrato da una corsa piuttosto faticosa, ( giro dell’areoporto in 48’35”) con clima fresco e ventoso, mi sono fermato a chiacchierare senza coprirmi adeguatamente. Se ve lo state domadando, si, la maglietta me l’ero cambiata. Poi doccia calda ed ok. Per fare delle commissioni, in tarda mattinata, non mi sono coperto adeguatamente e nell’entrare uscire dai vari negozi, ho sentito il vento gelarmi nuovamente la pelle. Qua il dubbio, sul mio stato, mi è venuto ma ho tirato dritto. Il pomeriggio, in giro, ho iniziato ad accusare nuovamente il freddo. A casa, tranquillo, fino ad ora di cena. Lì sono iniziati gli scricchiolii. Mentre c’era la Champions, il crollo. Ho preso a tremare come una foglia in balia del vento. Manco se m’avessero infilato nella neve avrei tremato tanto. Avevo freddo  al punto  che mi sono dovuto mettere un piumino. Ho retto fino al termine della partita e a letto. Due ore, scarse, di sonno, ed è iniziato lo spettacolo. Per due volte, nell’arco di 12 ore, mi han dovuto tirar su dal pavimento, ( son dimagrito in vista dell’estate ma 94 kg li faccio sempre), ho dovuto usare il pappagallo, insomma, in una riga ho già racchiuso il tutto. Ora, grazie a Dio, va molto meglio. A voler strafare, a volte, si corre il rischio di bruciarsi.

Ovviamente non ho visto un cacchio, nè film, nè  serie, nè sport o altri passatempi vari. Ho qualcosa ancora di cui parlare , tipo Jeeg Robot. Verrà il suo tempo.

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