Malika Ayane a Senigallia

Un gran bel concerto. Tirato, senza pause, con una scaletta varia e sempre godibile. Malika è apparsa alle nostre spalle, ( presi, per tempo, biglietti in terza fila centrale), accompagnata da 4 ballerini. Sul palco la attendevano dei bravi musicisti. In particolare mi è piaciuto il batterista, ma sono stati tutti bravi. Ognuno ha avuto il suo spazio per esibire il proprio talento e, ad ognuno, Malika ha lasciato un po’ del calore del pubblico. Pare una generosa, la cantante milanese, e sicuramente lo è. Sul palco non si è risparmiata, regalando belle emozioni. Sulla generosità, apro una piccola parentesi. Ad accogliere gli spettatori, nel foyer del Teatro La Fenice di Senigallia, c’era Virginio, ( vincitore del talent Amici di Maria de Filippi), che non ricordavo di conoscere. Bella voce, bella presenza, un ottimo modo per dare il benvenuto ai convenuti. Che resta di ieri? Certamente una carica positiva. L’entusiasmo delle fan ha preso anche me e mi sono ritrovato, seguendo le canzoni, in un altro luogo. Ero lì ma ero anche altrove. Quando capita che un artista riesce a farti staccare dalla realtà è proprio bello. Te ne rendi conto quando poi ti risvegli seduto in poltrona. Forte. Di contro, come oramai avviene usualmente, ( ne avevo parlato anche qui, nel post concerto di Vasco a Bologna), gli smartphone sono veramente il lager dell’intelligenza umana. Ogni volta resto stupito da quanto le persone si chiudano nel loro mondo virtuale. Già prima del concerto, parte del pubblico era impegnata a smanettare sui cellulari. Dove il mio sguardo è riuscito ad arrivare, fb la faceva da padrone. Pure WhatsApp si difendeva. A concerto iniziato, alcuni hanno continuato. Pochi in verità. Uno però, in seconda fila, è stato sempre lì, a scrivere, leggere, col capo chinato sullo schermo. Malika davanti, continuava il bello spettacolo, e lui indifferente ad ogni stimolo che non venisse dall’apparecchio ben stretto tra le mani. Ad un certo punto ho proprio smesso di esserne disturbato, oramai completamente rapito dal palco. Avrei voluto dargli uno scapaccione sulla nuca, ma Iddio l’ha già punto abbastanza, facendolo diventare così impermeabile alle emozioni presenti. Brava Malika e bravi tutti. Che bella voce e che gioia, che allegria ho portato con me, uscendo dal teatro. Più Malika, più vita reale, e meno fb.

Intendiamoci. La mia non è una lotta contro fb, ma ritengo ci sia tempo e modo per ogni cosa.

P.s. Il martellone diverrebbe El Martellò

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