La risposta del Dalai Lama alla domanda sui rifugiati

Visto che le dichiarazione del  Dalai Lama sono state strumentalizzate e che quei pochi che ne hanno scritto hanno tagliato e cucito, a seconda delle loro simpatie/antipatie, ( cmq, scrivendone, ci mangiano tutti), le riporto pure io, per come sono.

D: Lei, dopo tutti questi anni, è ancora un profugo. Come si sente per la corrente crisi dei rifugiati in Europa?

R : Se guardiamo nel volto di ogni singolo rifugiato, specialmente i bambini e le donne, percepiamo la loro sofferenza. Una persona che sta un po’ meglio, ha la responsabilità di aiutarli. Dall’altra parte, ora sono troppi. L’Europa, per esempio la Germania, non può essere un paese arabo. La Germania è la Germania. Sono così tanti che nella pratica è difficile. Inoltre dal punto di vista morale credo che questi rifugiati dovrebbero essere ospitati solo in via temporanea. L’obbiettivo dovrebbe essere quello di ritornare e aiutare a ricostruire i propri paesi.

Il mio pensiero va, soprattutto, ad un barbetta pelato che si definisce giornalista ma non lo è, in realtà. I puntini di sospensione, per saltare il passaggio su Europa e Germania, se li deve ficcare nel culo. Assieme alla tessera.

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