La Cena Di Natale, film 2016

La cena di Natale, sequel di Io che amo solo te, ci fa ritrovare i protagonisti, lasciati al loro pranzo di matrimonio, alla vigilia di Natale. La sposa,  Chiara, Laura Chiatti, adesso è all’ottavo mese di gravidanza. Suo marito Damiano, Riccardo Scamarcio, è identico a come lo avevamo lasciato. Disinteressato al lavoro, amante del viver bene e con la stessa amante. I loro genitori, Don Mimì e Ninella, rispettivamente Michele Placido e Maria Pia Calzone, cercano ancora di coronare il loro sogno d’amore. La commedia, ambientata a Polignano a Mare, qualche sorriso, limitato, lo regala. In più occasioni, per dar spazio all’amore, alla parola, all’incontro, la comicità delle situazioni viene stemperata. Si, qualche sorriso si fa, ma avrebbero potuti essere di più. Gli attori li ho apprezzati tutti. Scamarcio si cala bene nel ruolo. Ci sono slanci , nella pellicola, ma hanno le ali tarpate. Quasi un vorrei ma non posso, o non voglio. Vabbè, chi si accosta a un film del genere non cerca un capolavoro ma un’opera che gli faccia trascorrere spensieratamente un’ora e mezza. In questo direi che il risultato è ottenuto. Su tutto, un paio di appunti. Il prete che mangia le olive tenendo il barattolo a favore di camera, con lo sponsor fin troppo visibile, era una cosa che non notavo da un sacco di tempo. Ci sarebbe voluto il cronometro ma tre secondi di inquadratura ci stanno tutti. E la x4 inquadrata in tutti i modi? Di giorno, di notte, da lontano, vicino, particolari, interni. Manco la Bmw avrebbe sperato tanto. Luca Bianchini, autore dei due libri, compare in un piccolo cameo. Per ora, vedendo la sua produzione letteraria, non c’è ancora un seguito ma il finale aperto lo lascia temere/sperare. Da vedere? Si. Senza aspettative esagerate. In fondo non si vive di soli capolavori.

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