Fathers and Daughters – 007 Spectre

Riguardo a Muccino, vorrei riavere indietro le due ore perse dietro al suo film. Un prodotto indirizzato prettamente ad un pubblico femminile, in cui si potrebbe piangere, ( ognuno per un motivo diverso). Di mio, mi sono veramente rotto le palle. Ma una cosa incredibile. Indietro, avanti, indietro, avanti, nel tempo,  con un Russel Crowe , come gli altri protagonisti, sprecato per un’opera del genere. Non che cercassi un capolavoro. Questo film nulla ha a che vedere con La ricerca della felicità, a parte un padre, solo e in difficoltà, che deve crescere un figlio piccolo. Per assurdo, pur essendo stato un flop, ho gradito maggiormente Quello che so sull’amore. Almeno lì il padre divorziato, Gerald Butler, compresi i mille errori fatti, con vari espedienti riesce a ricomporre la sua famiglia. Un film insulso, ma simpatico. Quest’ultimo non è nè un bel film, nè ha slanci inaspettati. Pensavo: ora succede questo, e capitava. Ora arriva questo, e arrivava. Pure la morte di Crowe è scontata, come il ravvedimento della figlia, ormai adulta. Il finale felice non fa altro che rendere il film ancor più una rottura di palle. L’ho stroncato? Mi domando come siano riusciti a convincere Russel Crowe e Jane Fonda a recitare in una roba del genere. Gli altri attori avevano tutti, chi più chi meno, i loro scheletri nell’armadio. Ora ne hanno uno in più. Poi Crowe veniva da The water Diviner che, pur non essendo un capolavoro, è un bel film. Questo è un polpettone indegno. Ridatemi le due ore perse.

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007. Ecco, le due ore le impiegherei per rivedere questo. Sarò di parte, ma è un film godibilissimo. Belle auto, belle donne, bei vestiti. Location notevoli. Roma. Una Roma bellissima, notturna, vuota ma viva. Non brutta come in Suburra. Sarà un già visto, ( magari, forse, ma pure no), ma Bond ha sempre il suo fascino. Inseguimenti a piedi, in auto e barca, esplosioni, voli in aereo ed elicottero, uccisioni multiple. Cattivi, è la volta di Bautista e Christoph Waltz, malvagi e quasi indistruttibili. .
Che volete di più? C’è pure la Bellucci, anche se per pochi minuti, che neppure muore. Film che rivedrei ancora molte volte e , di certo, lo farò. Craig invecchiato, ( bene), e più umano, dissemina il film di battute notevoli, alcune memorabili e, alla fine, ci saluta con stile. Grandissimo. I primi 15 minuti, a Città del Messico, mi sono piaciuti molto. Una critica: forse il film poteva essere più asciutto, con personaggi più definiti, almeno alcuni, ma c’è tutto quel che serve. Non un capolavoro, come detto all’inizio, ma godibilissimo. Ma io sono di parte, ed ho detto pure questo.

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Vedendo le locandine, chi andrebbe a vedere Muccino?

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