Ekusute, film del 2007 di Sion Sono, è originale e ben fatto. Il regista e sceneggiatore nipponico mi aveva colpito col suo Tag, (2015), ma questo è nettamente superiore. Si tratta di un j-horror non classico, sebbene nella pellicola siano presenti alcuni punti di contatto con altre pellicole prodotte dal prolifico regista. Protagoniste sono una giovane ragazza che sogna di diventare una parrucchiera professionista e sua nipote, una piccolina annichilita da una madre beona e violenta. I mostri sono due. Un cattivo che in realtà non lo è e un altro, inoffensivo solo all’apparenza. Come sapete, non amo spoilerare. Non voglio togliere il gusto di vedere il film. Solitamente mi avvicino alle pellicole a scatola chiusa, al massimo conoscendo i registi, senza aver letto alcuna recensione. Questo perchè non amo avere preconcetti, pregiudizi o false aspettative. Le impressioni e le eventuali emozioni devono essere mie e soltanto mie. Consigli, chiaramente, ne accetto ben volentieri, ma recensioni no. Solo dopo la visione. Quindi non spoilero film, soprattutto horror. L’horror vive di emozioni improvvise e se scrivo ciò che accade, tolgo un piacere allo spettatore. Mi limito a dire, per questo Ekusute, che il finale, boh, è un po’ a cazzo ma il regista voleva giocare e c’è riuscito. A me il film è piaciuto. Da vedere? Si. Sempre che non vi facciano schifo i capelli, visto che ce ne sono un’infinità.
