Ciao amore, vado a combattere , film 2016

Pensi troppo e non riesci ad essere felice. In questa frase, detta da un monaco buddista alla protagonista di questo film/documentario, Chantal Ughi, è racchiusa gran parte della storia. Sua, mia, di chissà quante altre persone. Perchè stare lì a pensare e ripensare ci fa perdere di vista la felicità. Magari l’abbiamo davanti e troppo presi dai ricordi non la notiamo neppure. Chantal Ughi è stata modella, attrice, cantante , atleta, combattente che, ripartendo  da capo ogni volta, ha vissuto n vite. La incontriamo durante la preparazone per il rientro sul ring in quello che dovrebbe essere il pre di un titolo mondiale di Muay Thai.  Uno sport che, vuoi pure per le mie frequentazioni, ho sempre amato. Lei, l’ultima volta che l’avevo vista era su Salviamo le forme, uno spazio nel tg di Italia 1 in cui un’atleta consigliava gli spettatori su cosa fare tra una seduta in poltrona e l’altra. Questa però è un’altra storia. Il documetario è bello, ben girato, ben montato. Finalmente uno sguardo sulla vita di un’Atleta che primeggia in uno sport, ( da noi), minore. La fatica , gli sguardi, i pasti spesso frugali, gli allenamenti, le corse da sola, di prima mattina. Ho apprezzato anche la scelta di accompagnare la nostra eroina nel lavaggio di piatti e stoviglie a fine pasto come pure nello stendersi a letto, tra un allenamento e l’altro. La vita di un atleta non è rose e fiori. Devi avere una fame dentro, una voglia, che ti fanno affrontare ore di dolore, di sofferenza, di solitudine. Le vittorie e le sconfitte. Devi avere, a volte e purtroppo, un demone da cui fuggire, quindi da affrontare e schiacciare. A me questo documentario è piaciuto proprio tanto. Anche lo sguardo dello spettatore portato nelle palestre, ( non come le nostre a livello di comodità e lussi), e negli stadi non sempre , pure questi, come può immaginare un occidentale. Pure il ricordo del giovane lottatore morto suicida a 17 anni l’ho apprezzato. A quell’età, in Thailandia, un atleta ha già combattuto tante volte, a contatto pieno. Pur vincendo a volte il demone è più forte. Che Chantal sia riuscita a primeggiare lì da loro, in uno sport tanto seguito, non fa che elevarla a Grande. E si vede , si comprende nel docufilm. Lo consiglio, perchè vale il tempo investito per vederlo. Lei, ho visto che ora, da un po’, allena e si allena a Milano. Spero che abbia trovato la pace che merita e si alleni per puro divertimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *