Il sesso delle ciliegie – Jeanette Winterson

Ogni viaggio ne cela un altro nella sua rotta: il sentiero che non è stato seguito e l’angolo dimenticato.

 

La gente che affolla la strada si manda a quel paese, le loro voci s’involano dalla massa di teste e arrivano galleggiando fino alle guglie della chiesa, fino alle grandi campane di bronzo che coi loro rintocchi annunciano la fine del giorno. Le loro parole, volando in alto, formano sulla città una densa nube che, di tanto in tanto, deve venir ripulita a fondo da quell’ammasso di parole. Uomini e donne a bordo di mongolfiere  salgono dalla piazza principale verso il cielo e, armati di scope e scopettoni, ingaggiano una dura battaglia con la cupola di parole intrappolate sotto il sole.

 

Quella notte due innamorati che sussurravano sotto la navata a piombo della chiesa rimasero vittime della loro stessa passione. Il profluvio delle loro parole, impossibilitato a sfuggire all’intransigenza saturnina del piombo, aveva riempito la navata al punto che l’aria era stata completamente eliminata. I due innamorati morirono soffocati ma, quando il sagrestano aprì il portoncino, le parole lo scaraventarono per terra, desiderose com’erano di guadagnare la libertà, e furono viste volare alte sopra la città in forma di colombe.

 

La casa adesso è vuota, ma fu là, dondolando sulla cena, illuminata dalla conversazione ed arricchita della salsa  di anatra selvatica,che notai una donna con una faccia come un viaggio per mare in cui non trovavo il coraggio di avventurarmi.

 

So che la gente ha paura di me, forse per i latrati dei miei cani o forse perché sono più alta di tutti. Quand’ero bambina mio padre mi prese sulle ginocchia per raccontarmi una favola e si ritrovò con le gambe spezzate. Non mi toccò più, se non con la punta della frusta che adoperava coi cani. Però mia madre, che visse solo un periodo e che pure era così leggera da evitare di uscir di casa quando tirava vento, mi metteva a cavalcioni sulle spalle e mi portava in giro per miglia e miglia. C’era chi l’accusava di essere una strega, ma c’è qualcosa di più forte dell’amore?

 

Allora è giusto il detto secondo cui quel che si teme si trova.

 

Osservai che le donne flirtavano con gli uomini, li vezzeggiavano, ci facevano affari, dopo di che le vedevo ridere a crepapelle alle loro battute mentre gli uomini, del tutto ignari, si sentivano padroni della situazione e andavano a vantarsi nei caffè e a predicare dal pulpito la follia del sesso debole. Questa congiura delle donne mi scioccò. Mi piacciono le donne: mi intimidiscono ma le stimo molto. Non avrei mai immaginato quanto ci odino o quanta profonda pietà nutrano per noi. Ci considerano bambini con troppi spiccioli di mancia a disposizione. La proprietaria della pescheria m’avvertì di non provare mai ad imbrogliare una donna, ma di provarci sempre con gli uomini, raddoppiando i prezzi o rifilandogli pesce marcio. «Non hanno naso» mi disse. «Non sono capaci di distinguere un’aragosta vecchia di un giorno da una appena pescata.» E mi pregò di ricordare che, se una donna viene ingannata, se la legherà al dito per sempre e un giorno te la farà pagare anche se dovesse aspettare anni e anni mentre un uomo magari farà fuoco e fiamme, forse ti rifilerà un ceffone, ma poi si lascerà distrarre da qualcos’altro. Convinta di dovermi istruire sugli uomini, preoccupata che non li conoscessi, scrisse a mio uso e consumo un libro di regole di cui riprodurrò la prima pagina.

1) Gli uomini si fanno abbindolare con niente ma si stancano in fretta, così cercano di procurarsi qualche nuovo trastullo.

2) Gli uomini hanno la passione facile ma non la reggono a lungo.

3) Gli uomini danno sempre la caccia alle donne tenere ma se non hanno accanto una donna forte fanno una brutta fine.

4) Gli uomini devono aver sempre qualcosa da fare altrimenti finiscono per combinare guai.

5) Gli uomini sono convinti di avere molto peso specifico e che le donne siano leggere. Così è facile legargli una pietra al collo e affogarli quando diventano insopportabili.

6) È preferibile che gli uomini facciano gruppo tra di loro, così si consumano in sbornie e competizioni. Mentre ciò accade, una donna può fare quel che le pare, senza incontrare ostacoli di sorta.

7) Per niente al mondo bisogna confidare a un uomo quel che più preme a una donna; se poi sono loro a premervi di più, taceteglielo.

8) Se un uomo vi chiede dei soldi, non dateglieli.

9) Se siete voi a chieder soldi a un uomo che non ne vuol sapere, vendete le sue cose più preziose e andatevene senza perder tempo.

10) La vostra forza più grande consiste nel fatto che ogni uomo è convinto di conoscere la sostanza e il potenziale di ogni donna.

 

Per quel che mi riguarda, l’amore che conosco è quello dei miei cani, a cui non interessa il mio aspetto, nonché quello di Jordan secondo cui, anche se sono grande e limacciosa come il nome di cui lui porta il nome, sono comunque del suo stesso sangue. Il resto di questo mondo peccaminoso mi tratta abbastanza bene, a quel che ne capisco io, e mi passa accanto senza degnarmi d’uno sguardo ogni volta che può.

 

Perché non aveva potuto volgere la sua vita verso di me come fanno gli alberi che, anche se piegati dal vento, seguono sempre il movimento del sole?

 

Mi diede il nome di Jess perché così si chiamava il cappuccio che imprigiona il falcone. Ero io il suo falcone. Mi portava in giro su un braccio e mi nutriva con le sue mani. Diceva che avevo un naso aguzzo e crudele e che nei miei occhi c’era la follia. Diceva che lo avrei fatto a pezzi se solo mi avesse trattato dolcemente. Di notte, se lui usciva, mi incatenava al letto … Una notte, penso che fosse giugno, volai via dal suo polso e gli strappai il fegato, spezzai la catena a furia di beccate e lo abbandonai sul letto con gli occhi spalancati. Aveva un’aria sorpresa, chissà come mai. Tu sei come ti descrive il tuo innamorato.

 

Per quel che mi riguarda, sarei più felice di vivere avendo peccato per eccesso piuttosto che per difetto.

 

Nel mondo c’è un orrore di pestilenze. Di epidemie misteriose che spazzano via paesi e città, lasciandosi alle spalle  chiese vuote e lenzuola da ardere. Si dice che l’acqua santa, le croci, l’aria di montagna, la protezione dei santi e una dieta a base di crescione dovrebbero salvare la specie umana dalla putrefazione. Ma cosa può salvare la specie umana dall’amore? Un tale mi vendette una collana di ossa di pollo; mi disse che quei polli erano i diretti discendenti di quelli che avevano zampettato intorno alla culla di Betlemme. Le ossa m’avrebbero protetto da qualsiasi dolore e condotto devotamente in Paradiso. Anche lui ne indossava  una simile. “E l’amore?” gli chiesi. “E l’amore?” Lui scrollò il capo dicendomi che non esisteva antidoto contro l’amore. Neppure un amore da strapazzo avrebbe potuto esser impedito da un amuleto. Suscitare l’amore, invece, quello sì, si poteva – ero disposto ad acquistare un sacchetto di spezie mescolate da Don Giovanni in persona? “ Ma se è possibile incoraggiarlo, sarà possibile anche scoraggiarlo, no?” “ Impossibile,” disse l’uomo “ perché tutti hanno la tendenza ad amare. E’ facile suscitare amore ma è impossibile farlo finire, finché non sparisce per conto suo.”  “Eppure c’è gente che non ama mai. Una è mia madre.” E lui: “E’ gente che nasconde un segreto da qualche parte. Di solito.”

 

Più volte sono stato pronto a cambiare completamente la mia vita per amore. A modificare tutto quel che conoscevo per entrare in un mondo diverso in cui avrei conosciuto solo la persona amata. Un sacrificio così può essere provocato solo dall’amore … o non sarà stato invece perché la vita stessa s’era già esaurita? Forse ero giunto all’ultimo atto di quella vita ma non riuscivo ad ammetterlo, per testardaggine o per paura, o forse perché non me ne rendevo conto giacché l’abitudine è un nodo intricatissimo. Dopo essermi scrollato di dosso la passione, come fa un cane finito per sbaglio in un canale, mi trovo nella situazione di chi non sa spiegarsi il perché del suo desiderio. La mia beneamata mi sembra futile, stupida, crudele, venale, calcolatrice, sciocca. Naturalmente questi pensieri mi proteggono, però mi riducono a uno zimbello, mi fanno perdere ogni capacità di discernimento.

 

Tradescant era stato lodato in Inghilterra per il lavoro fatto sui ciliegi, ed è stato su un ciliegio che ho imparato l’arte dell’innesto, e mi sono chiesto se non fosse possibile applicare lo stesso metodo a me stesso.

 

L’Inghilterra è una terra di eroi, tutti i ragazzi lo sanno.

 

Le isole sono metafore del cuore, indipendentemente da quel che sostiene il poeta. Il mio cuore, proprio come questa banda selvaggia, non ha mai ricevuto visite e non so se reggerà all’impatto della vita.

 

Bugie 5: Qualsiasi frase in cui compaia la parola “limitato” ( il mondo, l’universo, l’esperienza, noi stessi…)

Bugie 6: La realtà è qualcosa su cui è possibile trovare un accordo.

Bugie 7: La realtà intesa come verità.

 

 

Il predicatore aggiunse che per noi Realisti vendicare l’omicidio del Re rivestiva carattere d’urgenza ma che, allo stesso tempo, non potevamo infrangere la Legge Divina. A quel punto arrossii giacché io l’avevo infranta spesso e volentieri.  “Perciò dovete agire in segreto, con estrema cautela, e cavar gli occhi ai nostri nemici quando li vedete e cavargli i denti, sempre che ce li abbiano ancora. Solo così adempierete alla Legge Divina.” Fui profondamente colpita da quella interpretazione, e mi ritrovai a chiedermi come mai non ci fossi arrivata prima per conto mio. D’altro canto, bisogna studiare per farsi una cultura ed essere così in grado d’interpretare le Sacre Scritture.

 

Avevo passato molto tempo da sola dopo la partenza di Jordan, anche perché non mi andava di fare amicizia. Gli uomini e le donne mi sembrano interessanti e, quando ti si strusciano addosso come gatti in calore per dimostrarti la loro amicizia, spesso e volentieri cercano altro, qualche vantaggio. Ho sofferto in più di un’occasione per colpa del mio cuore generoso e così adesso diffido delle blandizie e delle paroline dolci. Se m’ero decisa ad aiutarla, lo avevo fatto solo perché era sincera e perché il corpo umano  mi lascia indifferente, vivo o morto che sia. Sono pronta a piangere per i miei cani  e per il mio ragazzo ma il resto dell’umanità può andare all’altro mondo come e quando desidera.

 

Pensare al tempo equivale a riconoscere due certezze contraddittorie: che le nostre vite esteriori sono governate dalle stagioni e dall’orologio; che le nostre vite interiori sono governate da qualcosa di molto meno regolare – un impulso dell’immaginazione che funziona indipendentemente dai dettami del tempo quotidiano, che ci lascia liberi di ignorare i confini del qui e adesso e di passare come fulmini lungo le spirali del tempo allo stato puro, cioè il cerchio dell’universo, qualsiasi cosa esso contenga o non contenga.

 

I più prosaici tra noi dimostrano di credere a una vita interiore ogni volta che parliamo del “mio corpo” invece di dire “io”.

 

E’ indiscutibile che un criterio per distinguere l’arte autentica dalle abili contraffazioni è la sua capacità di trascinarci dove è stato l’artista, in un luogo diverso dove non sottostiamo più alla forza di gravità. Non siamo più legati alla materia, la materia è diventata quel che è veramente: spazio vuoto e luce.

 

I quadri sono luce catturata e rinchiusa come uno spiritello in un vaso. L’energia è intrappolata per sempre, concentrata, impossibilitata a disperdersi.

 

Non sarà come il gioco degli scacchi, quest’universo del pensiero, bensì un teatro con scene mutevoli dove potremmo attraversare i muri a piacer nostro ma non lo faremo, fedeli come siamo al nostro senso del drammatico.

 

I Buddisti sostengono che esistono 149 strade che conducono a Dio.

 

Getto la sacca a bordo, spingo in acqua la barca con una spalla. La nave di Tradescant è lontana, un puntolino nero. Non m’aspetterà ancora molto. Lei entra in mare insieme a me finché l’acqua non le sfiora i capelli, mi prende il viso tra le mani e mi bacia sulla bocca. Poi mi volta le spalle e io la guardo mentre cammina sulla sabbia e sale sugli scogli. Comincio a remare, servendomi del suo corpo come di una boa. Lo farò per sempre.

 

Che fine hanno fatto gli anni trascorsi tra un ricordo e l’altro?

 

Avrei voluto parlargli, dirgli che lo amavo e quanto mi fosse mancato, ma tredici anni di parole lottavano in gola e non riuscii a cavarne fuori neppure una. Avevo troppa da dirgli, così non dissi nulla.

 

La gente sostiene che la luna abbia perso ogni magia da quando piedi umani l’hanno calpestata. Io non la penso così. Occorre ben altro che un piede umano per rubarci la luna. Abbiamo percorso la terra in lungo e in largo e adesso siamo andati nello spazio. Mio padre guarda i film ambientati nello spazio. Son diversi: sono film ambientati nell’unica zona dell’universo che ci consenta una speranza illimitata.

 

Ecco com’è cominciata, la storia del mercurio. E’ li che sono iniziate le mie allucinazioni mentre controllavo il livello di mercurio presente in fumi, laghi e torrenti. Ovunque imperasse la legge del profitto. Il livello del mercurio era sempre troppo alto, i pesci morivano, i bambini soffrivano di strane malattie per cui la pelle gli veniva via a brandelli anche se, secondo il governo, quelle malattie non erano provocate da una causa certa. Avviai una campagna personale, sul tipo di quelle di cui si legge sui giornali in cui la donna che la indice viene descritta come una mattocchia, anche se innocua. Sperano che se ne vada, che invecchi, che s’annoi. Il tempo è un grande omicida. Ma io non me ne andai. Scrivevo articoli e infilavo stampati  pieni di informazioni sotto i portoni delle case. M’appassionai all’evangelizzazione su scala personale. Fermavo le casalinghe agli angoli delle strade e gli operai nei bar. Quando m’imbattevo in donne abbienti, gli chiedevo soldi e aiuto. Il prezzo che pagai fu alto. Troppo alto, pensavo, quando ero depressa, cosa che m’accadeva spesso. Il problema è che, quando la stragrande maggioranza  della gente è apatica, le persone normali come me sono costrette a lavorare troppo, devono rovinarsi la vita, devono assoggettarsi a diventare il bersaglio dello scherno generale pur di farsi capire. Ma la gente pensa sul serio che io preferisca campeggiare sulle rive di un fiume inquinato piuttosto che starmene a casa mia tra le mie cose?

 

Stiamo uccidendo la terra, ma non ci crede quasi nessuno.

 

Non odio gli uomini, vorrei solo che ci mettessero un po’ più d’impegno. Tutti loro, senza eccezioni, vorrebbero diventare eroi mentre noi desidereremmo solo che se ne stessero a casa ad aiutarci con le faccende domestiche e coi bambini. Purtroppo non è questo l’eroismo che gli piace.

 

In una sola notte possono passare duecentomila anni, il tempo si muove solo nella nostra mente. Gli eterni segni delle stagioni, la terra amata e in continuo mutamento proseguono esteriormente, mentre gli anni luce dentro di noi ci costringono a roteare sotto cieli diversi.

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