Eppure cadiamo felici, libro 2017

È che Gioia Spada è una che è capace, quando le fanno un regalo, di aprire solo il bigliettino e di scordarsi di aprire il pacco. Gioia Spada è una che quando piove non prende l’ombrello, e che se ce l’ha lo lascia chiuso. Gioia Spada è una che quando trova un libro che le piace non inizia a divorarlo, ma a leggerlo più piano, per paura di finirlo presto. Gioia Spada è una che non sorride tanto spesso, ma quando lo fa accende la luce. Gioia Spada è una che non sa bene chi sia Belén Rodríguez. Gioia Spada è una che nei temi scrive tutto senza punti e senza virgole e poi aggiunge la punteggiatura alla fine. Gioia Spada è una che quando vede un cane lo saluta, sempre. Gioia Spada è una che, quando mette la camicia, sbaglia sempre l’ordine dei bottoni. Gioia Spada è una che in camera ha un muro con un sacco di foto di cantanti e scrittori e pittori e poeti, e il novantacinque per cento di loro attualmente sono morti. Gioia Spada è una che quando mangia la pizza parte dalla crosta. Gioia Spada sì, è vero, è una che non parla quasi mai con la gente, specie con quella della sua età, e non perché odi tutti quanti o perché si ritenga migliore di loro come tutti credono, ma solo perché lo vede e lo sente benissimo che loro, tutti loro, sono migliori di così, e che mandano per così dire in giro una versione cambiata di sé stessi, una brutta copia, come dei sosia inviati al posto loro a scuola, al lavoro, in piazza, mentre loro, quelli veri, se ne stanno a casa, belli chiusi e nascosti in una stanza, per paura che li veda qualcuno. Gioia Spada è una che se solo ne vedesse uno, anche solo uno di loro, che non manda in giro il sosia, non ci penserebbe due secondi ad attaccarcisi come un adesivo a doppia colla. Perché Gioia Spada è una che chiunque la conosca dice che odia la gente, che starebbe bene solo in un’isola deserta, e invece lei lo sa che non è così, che la gente la ama, la ama alla follia, la studia, la osserva, la capisce, sempre. Lei non odia la gente, odia solo le bugie: e il casino è che quasi sempre le due cose corrispondono.Nessuno lo sa, ma lei è una che quando alle elementari le chiedevano: «Cosa vuoi fare da grande?» rispondeva sempre nello stesso modo, e cioè: «Fare felice qualcuno».

 

I veri pazzi, mia cara, sono quelli che vedono solo quello che hanno davanti agli occhi.”

 

Che ogni luce ha cuore di buio.

Anche l’elenco in stile Radiofreccia, Il punto/ Anch’io credo, era ed è interessante. Forse meritava pure lui un affaccio sul sito ma no. Se lo volete leggere, comprate il libro.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *